In un mercato automobilistico molto sofferente, specialmente durante questo maledetto 2020, gli acquisti di auto a km 0 sono sempre più frequenti. La loro reperibilità sul mercato dipende da molteplici fattori, ma in generale è ricollegata ad obiettivi commerciali non raggiunti da parte del concessionario o dello stesso costruttore.
Con auto km 0 intendiamo le vetture già immatricolate, targate e intestate, esclusivamente al concessionario, e poi rimesse in vendita. Hanno percorso pochissimi chilometri, di solito meno di cento, in quanto esposte per la maggior parte del tempo.
Auto km 0: i vantaggi
I pro sono diversi. Innanzitutto il prezzo più accessibile, generalmente inferiore del 25 per cento, rispetto alla quotazione di listino. Nonostante ciò e l’intestazione presente sul libretto di circolazione, stiamo comprando un mezzo sostanzialmente nuovo, con tutti i vantaggi connessi in termini di garanzia ed affidabilità.
Un altro punto a favore è legato ai tempi di attesa per la consegna, ridotti al minimo, poiché il veicolo è già disponibile ed occorre unicamente l’avviamento delle pratiche per il passaggio di proprietà e per l’assicurazione. Inoltre, capita di frequente che il bollo sia già stato pagato per l’anno in cui si effettua l’acquisto. Relativamente alla garanzia, ufficialmente dura 12 mesi, ma scegliendo una macchina immatricolata da meno di 6 è prolungata a 24.
In conclusione, le auto a km 0 hanno il vantaggio delle dotazioni. Generalmente, sono full-optional, o comunque occupano la fascia top di gamma. È interesse del concessionario mostrare ai potenziali clienti i modelli più accessoriati e costosi, sui quali detiene un superiore margine di guadagno.
Gli svantaggi
Sul versante opposto, il primo punto a sfavore è dato dall’impossibilità di compiere modifiche o integrazioni in tema di accessori. Oltretutto, il modello rischia di diventare datato se esce una nuova generazione e, anche se non è così, il valore di rivendita viene inficiato.