Guglielmo Marconi è uno dei personaggi di maggiore spicco nella storia recente del nostro paese. A lui è attribuito lo sviluppo sistema di telecomunicazione a distanza via onde radio. In sostanza, se oggi nel mondo esistono tv, radio o apparecchiature di qualsiasi genere che comunicano tra loro senza fili, il merito è in gran parte suo. La Zecca di Stato, nel 1974, centenario della sua nascita, ha coniato la moneta da 100 lire Guglielmo Marconi.
Nel 1974 furono coniate tre versioni di questa moneta: due di prova e quella definitiva che poi si è diffusa nel paese.
Partiamo da quella comune. Ha un diametro di 27,8 millimetri, pesa 8 grammi e presenta un contorno rigato. Nella facciata del dritto compare al centro il volto di Guglielmo Marconi, contornato dalla scritta in stampatello maiuscolo “REPUBBLICA ITALIANA”. Sotto al collo compare una stella e, subito sotto, la firma dell’autore della moneta.
Nel rovescio, sempre al centro, è raffigurato un ricevitore radio del 1926, sotto al quale compare il nome dell’inventore dello stesso. A sinistra del ricevitore sono riportate le date del centenario (1874 – 1974). A destra dell’oggetto troviamo il valore nominale della moneta e, subito sotto, la lettera R, che indica la Zecca di Roma.
Quanto vale la moneta da 100 lire Guglielmo Marconi?
Questa moneta è stata coniata solo nel 1974 e, quella che è stata distribuita, non è da considerare rara, visto l’altissimo numero di pezzi coniati. Se in Fior di Conio, vale soltanto 2 euro.
Esistono però due differenti versioni prova. Una è praticamente identica alla moneta comune, anche per quanto riguarda il materiale di cui è composta, l’acmonital. Si differenzia dalla comune soltanto per la dicitura “prova” riportata sopra al valore nominale. Questa moneta, sempre se in condizioni di Fior di Conio, può valere fino ai 250 euro.
La seconda moneta di prova è a primo impatto identica all’altra. L’unica differenza sta nel materiale di cui è composta. Infatti, l’acmonital è sostituito dall’argento 986%. Di conseguenza, il suo peso è di 11 grammi invece che 8. Questa, se in Fior di Conio, può arrivare a valere fino a 350 euro.