Nell’attribuire l’assegno divorzile all’ex coniuge e nel quantificare l’importo del trattamento vanno analizzati, in maniera bilanciata, i rispettivi patrimoni, considerando il vantaggio economico conseguito dall’assegnazione della casa coniugale, anche se il soggetto interessato prende in custodia i figli. In caso contrario, la Corte di Cassazione rinvierà la faccenda meritoalla Corte d’Appello in differente composizione. Lo ha stabilito con una recente ordinanza la stessa Corte Suprema.
Assegno divorzile: assolve a una funzione assistenziale, compensativa e perequativa
Secondo gli Ermellini, infatti, l’assegno deve assolvere a una funzione assistenziale e, in egual misura, compensativa e perequativa. I giudici confermano quanto già sancito in passato: il trattamento economico va riconosciuto solamente una volta accertata l’inadeguatezza dei mezzi del coniuge richiedente e l’impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive.
La Cassazione spiega la decisione assunta dando direttive in modo più dettagliato nel pronunciamento. È imposta una valutazione comparativa delle condizioni economiche e patrimoniali delle parti, in considerazione del contributo fornito dal coniuge richiedente l’assegno divorziale alla:
- conduzione del menage familiare
- costituzione del patrimonio comune
- formazione del patrimonio personale di ciascuno degli ex coniugi
Il tutto viene rapportato alla durata del matrimonio e all’età dell’avente diritto.
La casa coniugale costituisce un elemento da prendere in esame per la decisione
Nel momento di conferire l’assegno divorzile, perciò, la Corte d’Appello non deve – secondo la Corte di Cassazione – focalizzarsi esclusivamente sul parametro del mantenimento di un tenore di vita pari a quello goduto nel corso del matrimonio senza effettuare una comparazione adeguata tra i patrimoni dei due ex coniugi.
Inoltre, è necessario prendere in esame l’assegnazione della casa coniugale. Anche laddove siano coinvolti dei figli minorenni non autosufficienti – riporta il testo dell’ordinanza – tale attribuzione implica comunque un risparmio di spesa che si riflette sulla situazione economica del beneficiario e che va ponderata durante la determinazione dell’assegno.