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10 centesimi

80 euro per questa versione dei 10 centesimi di lire! Attenzione se ne avete conservate!

Pensare di capire la storia delle nostre monete senza saperne nulla della storia con la “S” maiuscola è peccato di presunzione. Le vecchie lire hanno scandito la nascita e l’evoluzione dell’Italia, nelle fasi più luminose ma anche in quelle più buie. E la serie da 10 centesimi ha raffigurato nel corso del tempo diversi personaggi illustri.

Tanto per dirne uno, Vittorio Emanuele III di Savoia, figlio di Margherita e Umberto I di Savoia, che nacque l’11 novembre 1869 a Napoli e morì il 28 dicembre 1947 ad Alessandria d’Egitto. Nel bel mezzo una vita costellata da momenti molto importanti per tutta la nostra Nazione. Dal 1900 al 1946 fu Re d’Italia, dal 1936 al 1943 Imperatore d’Etiopia e dal 1939 al 1943 Re d’Albania. 

10 Centesimi Impero Re Vittorio Emanuele III 1° tipo: la dominazione del Regno D’Italia sull’Etiopia

Ma facciamo un ulteriore salto indietro nel tempo, alla fine degli Anni 20, quando, successivamente alla conquista completa della Libia, Benito Mussolini proclamò l’intenzione di dare all’Italia un impero e l’unico territorio rimasto, per così dire, libero da ingerenze straniere (nonostante fosse membro della Società delle Nazioni) era l’Abissinia. Il progetto d’invasione ebbe avvio all’indomani della sottoscrizione degli accordi sul trattato di amicizia e terminò il 5 maggio 1936, con l’ingresso dell’esercito italiano ad Addis Abeba.

Lasciati decorrere quattro giorni, il 9 maggio l’impero coloniale trovò la sua consacrazione, con la dichiarazione della sovranità del Regno d’Italia sull’Etiopia e con l’incoronazione di Vittorio Emanuele III come suo Imperatore, in una cerimonia solenne. Non gli fu attribuito il titolo di Negus Neghesti “re dei re”, bensì di Qesar. Qaiser è un nome di ragazzo musulmano di origine araba con molteplici significati. Nella lingua italiana è Imperatore Cesare. 

Aspetto e quotazione

L’esemplare da 10 Centesimi Impero di Re Vittorio Emanuele III 1° tipo venne coniato all’apposito scopo di celebrare il nuovo Impero. Prodotto dal 1936 al 1939 è di colore rosso. Nel Dritto è raffigurata, senza corona, la testa del monarca, rivolta a sinistra. Sulla destra la dicitura “ – RE – E – IMP –“ e sulla sinistra la scritta “VITT – EM – III”. Sul Verso è, invece, inciso lo stemma di famiglia con Corona Reale e fascio. A sinistra una spiga di grano, a destra un ramo di quercia.

Sotto a sinistra il Simbolo della Zecca di Roma “R”, il valore facciale “C. 10” e il millesimo, a destra la scritta 10 e XIV (anno dell’era fascista). Ancora più in basso, lungo il bordo, la firma dell’autore G. Romagnoli. Realizzata in rame, pesa 5,4 g, ha un diametro di 22,5 mm, contorno liscio e assi alla francese. La più quotata sul mercato è la serie del 1936, di rarità NC (Non Comune). Da un minimo di 3 euro se molto bella (MB), sale fino a un massimo di 80 euro se in Fior di Conio (FDC).