Una banale distrazione, che può però costare davvero caro, fino a 435 euro di multa. Nel corso di una breve sosta in auto, in tanti lasciano acceso il motore. A volte lo si fa per abitudine, in altre per ripartire poi velocemente. E, nel corso della stagione estiva, per evitare che in pochi minuti la vettura diventi incandescente. Tuttavia, questa comodità rischia di arrecare disturbo agli altri. Senza poi dimenticare la possibilità di creare inquinamento. Per tali motivi, il Codice della Strada specifica, nell’articolo 157, che la sosta con il motore acceso è proibita. Anche se motivata dall’esigenza di mantenere fresco il veicolo.
Multa fino a 435 euro: un salasso per chi non osserva la direttiva
Se lo ignoravate sarete sorpresi di scoprire che il Codice della Strada prevede il suddetto divieto dal 2007. Le automobili tenute accese emettono le stesse emissioni nocive di quelle in marcia. L’impiego del climatizzatore incrementa ulteriormente l’impatto ambientale. Così la sanzione prevista dal testo legislativo va da un importo minimo di 218 euro ad un massimo di 435 euro. Insomma, sarà pure una banale disattenzione, ma la normativa in vigore applica la mano pesante nei confronti dei trasgressori. Se le ragioni appaiono in fondo chiare, i verbali rischiano spesso la contestazione. Difatti, il Codice non vieta la fermata con il veicolo acceso. Di conseguenza, è fondamentale comprendere la differenza tra sosta e fermata.
Una differenza sostanziale
La sosta è per il codice stradale un’interruzione prolungata della marcia di un autoveicolo. Avviene in uno spazio appositamente dedicato allo scopo, tipo un parcheggio. La fermata è invece una sospensione temporanea della marcia, compiuta in aree non riservate alla sosta. Un esempio tipico di fermata è per il tempo necessario alla discesa o alla salita di un passeggero. Un guidatore rischia la contravvenzione esclusivamente se tiene accesa la macchina durante una sosta e non per una veloce fermata.