Il 2 agosto, ancora nulla è dato sapere sul futuro degli alunni: tre guai per la scuola a settembre. Che il Governo non ha risolto. Anzitutto, c’è il problema dei banchi monoposto. Esiste la proroga dei tempi della gara europea bandita dal commissario straordinario Domenico Arcuri per reperire fino a 3 milioni di banchi monoposto.
Ma restano le perplessità delle associazioni di produttori (Assufficio di FederlegnoArredo e Assodidattica): rischio di gara deserta. Dopo la rilevazione dei fabbisogni dei banchi monoposto avviata dal ministero dell’Istruzione, il dato provvisorio è di un totale di banchi richiesti pari a 2 milioni e 400 mila. Per ogni lotto, 200mila pezzi. C’è un però: per fare 200mila pezzi, ci vuole un milione di chili di acciaio, pari a 33 autotreni di materiale da lavorare.
Poi i docenti sono pochi: la ministra dell’Istruzione Azzolina ha garantito che ci saranno 50mila supplenti e personale Ata in più. E il concorso straordinario per 32mila docenti verrà bandito entro la prima settimana di ottobre.
Infine, non tutti gli istituti hanno aule grandi a sufficienza per garantire la presenza di tutti gli alunni nel rispetto delle norme sul distanziamento. Questi tre guai per la scuola a settembre hanno come conseguenza negativa non solo la didattica in sé, ma anche la possibilità di infezione fra i ragazzi. Che poi magari frequentano genitori e nonni, dando il via alla pandemia. Perché proprio a settembre ci sarà la prova generale per il Paese in funzione anti-Covid: scuole, treni, bus e tram pieni, e vari assembramenti faranno capire se siamo pronti a no a prevenire i contagi.
Ma poi, anche coi banchi dotati di rotelle, ci sarà prevenzione adeguata per proteggere i ragazzi? Esistono anche le condizioni igieniche delle aule e dei bagni che incidono: attenzione, perché è vietato sbagliare, per non ricadere nell’inferno del lockdown.