Nonostante ormai da 25 anni siano cadute totalmente in disuso, per ovvi motivi, le macchine da scrivere, mantengono intatto tutto il loro fascino e più passa il tempo, più aumentano di valore. Al punto che oggi sono considerate un vero oggetto cult, oltre che semplicemente vintage.
Nessuno oggetto è così letterario, nessun oggetto ha tale potere così immaginifico. Se avete letto, ad esempio, Il Pasto Nudo di William Burroughs o visto il relativo film di David Cronemberg, potete capire l’attrazione fatale che c’è sempre stata, tra l’uomo e la macchina da scrivere.
Un pò di storia
Un unione che fatto la storia, della letteratura, del giornalismo, della parola e della sua diffusione, fino ai giorni nostri. Dovete sapere infatti che la disposizione QWERTY, delle moderne tastiere che si usano normalmente con i computers, deriva appunto dalla disposizione delle prime macchine da scrivere.
Dovete sapere infattiI che i tasti con le lettere in origine erano sistemati in ordine alfabetico. Questa vicinanza si scoprì ben presto che non era l’ideale perché spesso le asticelle andavano a scontrarsi con loro bloccando la macchina.
Per questo motivo si decise di distanziare le lettere troppo vicine tra loro nell’alfabeto e dar vita alla disposizione arrivata fino ai giorni nostri. Abbiamo fatto una ricerca sui siti specializzati nel settore del collezionismo per capire qual’è il valore attuale dato alle macchine da scrivere, quali sono le più rare e costose.
Le Olivetti
Partiamo dallo storico marchio di casa nostra, Olivetti. Inevitabile, che vista l’ingente produzione e la leader ship in Italia, le Olivetti sono le più comuni e le più facili da possedere. E a meno di non avere modelli particolari, le quotazioni sono relativamente basse.
Una Macchina Olivetti molto popolare come la Studio 46, ad esempio, ha una quotazione intorno ai 50 euro. Leggermente superiore quella della 22 e della 32, ma anche in questi due casi si fa difficoltà a raggiungere i cento euro di quotazione.
Mentre con una M40 degli anni 30, il valore sale a 300 euro. La M20 del 1920 è invece quotata sui 400 euro. In buone condizioni, queste ultime due macchine hanno comunque un discreto valore sul mercato.
Altri Marchi
Tra i marchi che hanno fatto la storia delle macchine da scrivere, c’è sicuramente Remington, in particolare il modello N.7 del 1899 è molto quotato. A secondo ovviamente del suo stato di conservazione, ha una valutazione che va dai 500 ai 2000 euro.
Altro marchio storico è Yost. Anche qui si parte da 500 euro. Tra i modelli più ricercati il Mod.20 del 1912, con un prezzo che si aggira sui 1800 euro. Altre macchine da scrivere che valgono un piccolo tesoro, vi segnaliamo la Hammond Multiplex, che fu immessa nel mercato nel 1913.
Il suo valore oggi? Si aggira sui 400 euro. La Triumph N.15, anno di produzione 1930, invece, ha una quotazione di 750 euro. E per ultimo, vi segnaliamo una macchina molto rara, la Unica Picht Braille, dal nome dell’inventore della macchina da scrivere per non vedenti. La sua quotazione può superare i 2000 euro.