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Figurine Panini

Se hai queste Figurine Panini, hai un tesoretto

Non esiste bambino nato tra gli anni sessanta e i novanta e ci teniamo abbondantemente larghi, a non aver acquistato un pacchetto di figurine Panini, a giocare con esse a ruba mazzetto con gli amici, a scambiarsele, per provare a terminare l’album della stagione calcistica in corso.

Adolescenti a colloquio

Lo sapevano bene Elio e le Storie Tese che aprono addirittura il loro primo album, dal titolo Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu, datato 1989, con un tipico dialogo tra giovanissimi degli anni 70. Gli oggetti del contendere sono le figurine dei calciatori Sergio Buso e Giacinto Facchetti. Il primo, portiere che a quei tempi difendeva la porta del Bologna, il secondo, capitano dell’Inter.

Il brano, che si chiama per l’appunto Adolescenti a colloquio e spiega tutta la filosofia del collezionismo delle figurine Panini, dove per completare l’album, a mancare è lo sconosciuto Buso, mentre del grande Facchetti le figurine abbondavano.

Questa introduzione musicale ci serve per farvi capire la vera e propria mitologia che il mondo delle figurine contiene e per cercare di farvi catapultare nella testa di un adolescente in quegli anni e il suo rapporto quasi magico con le figurine. Completare uno degli album della Panini era una gioia indescrivibile per ogni giovanissimo, che dopo estenuanti trattative, era riuscito a recuperare le figurine mancanti.

Tra leggenda e verità

Leggenda vuole che di taluni giocatori, per l’appunto i meno conosciuti, le copie stampate fossero in numero minore, ecco perché a mancare non erano mai i grandi calciatori ma i comprimari, le riserve.
Ma la verità è che molte figurine venivano ritirate dal mercato per una serie di errori. Dal numero di maglia a quello del nome, o semplicemente perché una foto era venuta male.

Ancora oggi, benché l’onda mediatica della figurine sia per forza di cose diminuita, esistono appassionati e nuove leve pronte a completare il loro album di calciatori. Oggi più che mai la rarità di certe figurine è diventata oggetto di ricerca dei fans più accaniti e alcune figurine, praticamente introvabili nella loro epoca di stampa, hanno assunto quotazioni decisamente fuori mercato. Si parla di centinaia di euro. Lo stesso discorso vale per gli scudetti delle squadre e per gli album interi completati.

Le figurine di culto

La figurina di culto per eccellenza è quella di Bruno Bolchi, capitano dell’Inter del Sessantuno sessantadue, in quanto sarebbe, la prima figurina stampata. Non si sa per quale motivo, visto le iniziali di squadra e giocatore, ma questo narra la storia. Poi c’è quella di Faustino Goffi, Serie B del 1967-68, venduta su Ebay qualche anno fa a 120 euro. O andando ancor più indietro, quella di Pier Luigi Pizzaballa, Atalanta, del 1963/1964.

Altre figurine leggendarie sono quelle di Battara, stagione 68/69, Boranga 75/76, Rivera a Mexico 70. Tra le figurine andate fuori produzione all’epoca causa errori, troviamo quella di Castano, del 69/70, a causa di uno scambio di maglia e addirittura di uno scambio viso, quella di Pruzzo, stagione 75/76.

Altre figurine rare che oggi valgono centinaia di euro, sono quelle di Allegri, da calciatore, quando giocava in Serie B con il Perugia, lo Schillaci dei Mondiali 90 e il Baggio della sua prima stagione in A con la maglia della Fiorentina del 1985/1986. La figurina del secondo portiere dell’Inter, nel 1987 Malgioglio va per i cinquanta euro.


Dei protagonisti più recenti del nostro calcio troviamo quotazioni più alla portata. Ad esempio un Del Piero annata 2000 vale sui 20 euro circa, Totti sui 10. Naturalmente queste quotazioni tengono conto soprattutto delle copie rimanenti in casa Panini, dove per molte annate calcistiche si possono acquistare le figurine mancanti. Anche qui, i prezzi variano a secondo dell’anno. Si possono ad esempio acquistare album completi degli ultimi anni per cinquanta euro, la cifra sale di decennio in decennio, andato sempre più a ritroso.