E’ possibile ottenere una buona rendita e vedere il proprio conto corrente crescere, ma basta acquistare titoli ed obbligazioni di Stato.
Ottenere una buona rendita, alcuni consigli utili
In questo momento di crisi economica e di difficoltà sono sempre più le persone che cercano delle soluzioni alternative per creare una rendita. Una strada che sembra sempre essere più scelta è quella di investire in obbligarioni governative. Infatti grazie all’aumento dei tassi di interesse, alcuni titoli di Stato italiano offrono rendimenti superiori al 4% lordo annuo, toccando anche il 4,7%, in alcuni casi.
Questo è il momento di investire, anche perché a partire dal 2024 ci si aspetta una lenta riduzione del costo di denaro. Con il tempo anche il mercato delle obbligazioni riscuoterà minore interesse. In ogni caso le obbligazioni a tasso fisso potrebbero aiutare i risparmiatori a mantenere gli attuali livelli di rendimenti a lungo nel tempo e anche per molti anni. Il mercato azionario è quindi molto interessante e offre un’ampia scelta.
I titoli di Stato che rendono di più
Oggi è possibile avere un rendimento annuo del 4,5% per decenni grazie ad un Buono del Tesoro poliennale. Acquistando BTP con scadenza nel marzo 2027, si può ottenere una rendita totale del 220%. Basta guardare anche il sito sulle quotazioni della Borsa italiana.
In Italia ci sono però tre tipi di obbligazioni governative:
- I BOT (Buoni Ordinari del Tesoro), che titoli zero-coupon bond a breve termine. Significa che non “staccano” alcuna cedola, ed il guadagno per l’investitore è dato soltanto dal fatto che alla scadenza il Tesoro rimborserà al titolare dell’obbligazione una somma maggiore di quella a cui l’investitore aveva comprato il titolo.
- I CTZ (Certificati del Tesoro Zero-coupon). che funzionano esattamente come i BOT ma hanno una durata fissa di due anni.
- I BTP, che staccano una cedola semestrale il cui valore si conosce già al momento della sottoscrizione; nonostante la cedola, comunque, l’investitore viene ricompensato spesso anche dal fatto che il valore di rimborso è superiore a quello di emissione. Questi hanno una scadenza variabile tra i 3 ed i 30 anni.