Chi ama la numismatica sa che ogni anno la Zecca del nostro paese conia una moneta commemorativa da 2 euro. L’esemplare è solitamente dedicato a rilevanti personaggi storici o del mondo dello spettacolo o ad importanti anniversari. Oggi vogliamo mostrarvi la moneta del 2009: 2 euro Louis Braille.
La moneta da 2 euro Italia 2009 Louis Braille è stata emessa in occasione del bicentenario dalla nascita di Louis Braill. Quest’ultimo è stato un educatore francese e inventore di un sistema di lettura e scrittura per l’uso da parte di persone ipovedenti . Sistema rimasto invariato fino ad oggi e conosciuto in tutto il mondo come “braille”. Louis nacque il 4 gennaio 1809 e morì il 6 gennaio 1852.
Come tutti già sappiamo, le monete da 2 euro dei paesi europei presentano la stessa facciata principale, che mostra il valore nominale in grande “2 euro” e il disegno di una mamma d’Europa attraversata da sei linee che uniscono dodici stelle. Anche le dimensioni e i materiali sono gli stessi. La moneta del 2009 è bimetallica, caratterizzata da un interno dorato (lega di nichel-ottone) e un bordo esterno argentato (lega di rame-nichel). Ha un diametro di 25,75 millimetri, un peso di 8,5 grammi ed uno spessore di 2,20 millimetri.
La facciata che la distingue, è quella del dritto. Andiamo a vedere com’è fatta.
Sul lato del dritto, la moneta da 2 euro Italia 2009 Louis Braille presenta la raffigurazione di un libro aperto, una mano con il dito indice teso a leggere i puntini del linguaggio Braille e due uccelli in volo sopra la mano a simboleggiare la libertà della conoscenza. Al centro, in verticale, troviamo il nome dell’inventore e gli anni del bicentenario: 1809 – 2009. Verso l’alto troviamo il monogramma R e I, che indica la Repubblica Italiana. Infine, in basso a tutto c’è il nome del personaggio in linguaggio braille.
Il prezzo della moneta da 2 euro Italia 2009 Louis Braille
La moneta da 2 euro Italia 2009 Louis Braille è stata coniata in un elevato numero di pezzi. Per questo, se circolata, ovvero se presenta graffi o vi è stata data come resto al supermercato, vale soltanto il suo valore nominale (2 euro).
Se, invece, avete tra le mani un esemplare in Fior di Conio, appena uscito dalla Zecca e che non presenta il minimo segno di usura, potete guadagnarci al massimo 4/5 euro.