Distopia, ossia il peggio che può accadere, la realtà più brutta possibile: arriva il vaccino Covid, ma costa l’impossibile. Chi se lo può permettere? Solo i ricchi. Il mondo si dividerà in due: chi ha i quattrini in abbondanza e si vaccina, restando immune al coronavirus. E chi è povero (fra questi, anche chi ha un reddito di un certo peso, che non basta): niente vaccino. Possibilità di ammalarsi e morire, specie in caso di debolezza congenita o di patologie in corso. Altra distopia: il vaccino solo alle nazioni ricche. A quelle povere, come in Paesi dell’Africa nera, no.
Per questo, per lo spettro del vaccino Covid ai ricchi, il Papa è entrato a gamba tesa. Sarebbe triste se il vaccino per il Covid diventasse proprietà di questa o quella nazione e non fosse universale, ha detto Papa Francesco. La pandemia di coronavirus sta esacerbando le disuguaglianze tra poveri, l’esortazione del Santo Padre.
La chiamata ad agire ora è economica. Per cambiare questo mondo che è ingiusto per i poveri e i più vulnerabili, ha spiegato il Pontefice. Prima che il virus possa nuovamente intensificarsi. No al piccolo dio denaro, sì al Dio Supremo che vuole uguaglianza nel mondo. Una uguaglianza economica che fa rima con pari opportunità in termini di benessere e salute. Ma, si sa, l’industria del farmaco è fra le più difficili da moralizzare.
Nel frattempo, Cuba entra in competizione con Russia, Usa e altre nazioni per la caccia a un vaccino anti-Covid. C’è l’annuncio del Registro pubblico cubano dei test clinici. Il farmaco chiamato “Soberana 01” sarà testato su 676 persone tra i 19 e gli 80 anni: a controllare tutto, l’Istituto cubano Finaly, specializzato proprio in vaccini. Farà la guerra Sputnik V, denominato “Gam-COVID-Vak”, già entrato in produzione. Il direttore dell’Istituto Gamaleya, Alexander Ginzburg, ha annunciato che la diffusione di massa comincerà con buone probabilità tra un mese circa.