A Ferragosto, molto sono presi a pensare alla grigliata serale. Ma a settembre che cosa accadrà in Italia sul fronte lavoro? Un milione di possibili disoccupati. Non è una previsione a casaccio, una sparata da bar o un attacco politico al Governo Conte dopo il Covid. Ma trattasi delle stime della Banca d’Italia. Il numero di occupati a rischio è stato indicato attorno al 4,5%: un milione. In linea con l’ipotesi di un arretramento del Pil del 9%.
Basti pensare ai ristoranti e ai bar. Con gli imprenditori costretti a licenziare. Oppure alle tante città d’arte in Italia che stanno morendo per la mancanza di turismo estero di lusso: cinesi, giapponesi, arabi, americani. Stranieri con soldi pesantissimi, carte di credito dalla disponibilità gigantesca. Uomini d’affari in viaggio con le loro compagne. Famiglie ricche della Russia che venivano in Italia a godersi il Paese più bello del mondo. Col Covid, addio a questo turismo extra spendaccione: ma così non servono neppure i dipendenti. Che diverranno disoccupati.
E ancora, strutture alberghiere, negozi del lusso, teatri, musei: tutti dovranno fare i conti con mancati introiti di una stagione. Si licenzierà personale aumentando così la disoccupazione. Su tutto pesano il debito dello Stato fuori controllo, i bonus ai monopattini elettrici cinesi. A peggiorare le cose, la cassa integrazione non pagata.
L’Unione europea è molto indecisa: non sa se prestarci denaro. Diffida dei nostri politici con stipendi astronomici. Mancano poi le riforme decisive, e non c’è un piano per rilanciare un settore chiave come quello automotive, cuore pulsante dell’economia in Europa. E se arrivare un altro lockdown? Per l’Italia, sarebbe una catastrofe economica. Un blocco (coi risultati positivi tutti da dimostrare) è bastato e avanzato.