Taranto è profondamente segnata dalla vicenda Ilva-ArcelorMittal. E dal Covid. Cerca il rilancio mettendo in vendita sette immobili: un euro per una casa è il prezzo simbolico. Come già hanno fatto in passato borghi e paesini dove la natalità è pari a zero. O da dove gli abitanti scappano per vari motivi. In questa grande città del Sud, il Comune lancia l’idea a due condizioni. Uno: il privato si deve insediare nello stesso immobile. Due: lo deve ristrutturare a proprie spese, rendendolo agibile. È un bando pubblico per l’alienazione di immobili inutilizzati o sottoutilizzati. Con finalità di ripopolamento urbano e rivitalizzazione del sistema socio-economico.
Gli immobili hanno schede tecniche dei fabbricati. Con dati catastali, dati metrici di massima, condizioni strutturali. E breve relazione descrittiva, inquadramento cartografico. Nonché le planimetrie catastali e i relativi rilievi fotografici esterni. Dice il Comune che questi fabbricati sono posizionati in zone di pregio. Su direttrici destinate a diventare il cuore della rinascita della città vecchia. Il motivo? La la prossimità alle arterie principali del borgo antico e al polo universitario. Per chi compra, è un’opportunità di investimento. Per l’amministrazione comunale, un incentivo al ripopolamento. Così da far nascere attività commerciali, esercizi di vicinato, studi professionali e altri servizi destinati a residenti e visitatori.
Ovviamente, il rilancio di Taranto non passa solo per le case a un euro. Ci sono anche i soldi del Contratto istituzionale di sviluppo e del Recovery Fund e Just Fund Transition. Ossia, i denari del Governo e quelli che l’Unione europea dovrebbe prestare all’Italia. Sempreché l’Italia si modernizzi con adeguate riforme economiche.
Le proposte dovranno già contenere il progetto di massima e la descrizione puntuale della destinazione d’uso progettuale del bene. Se vuoi comprare a un euro una casa a Taranto, vedi qui il link del Comune.