Causa Covid, nel trimestre giugno-agosto le presenze nelle strutture ricettive ufficiali in Italia si sono fermate a 148,5 milioni: 65 milioni in meno rispetto al 2019 (-30,4%). Con un calo più forte nell’alberghiero (-32,6%). Il turismo nel 2020 ha perso 100 miliardi. Lo dicono Confturismo Confcommercio e Assoturismo Confesercenti.
E ora? Le associazioni chiedono al governo risorse adeguate: qualcosa dei 20 miliardi immediati di Recovery Fund. Pesa il crollo peggiore delle attese (-65,9%) della domanda estera: due presenze straniere su tre in fumo.
Mancano i turisti extra-Ue: Giappone e Usa, turisti che spendono tanto. I pochi stranieri presenti sono arrivati da Germania, Francia, Olanda, Svizzera, Austria e Regno Unito e hanno preferito soprattutto il Nord e il Centro. Malissimo le città d’arte (-49,6% di presenze), i laghi (-48,6%), le terme (-38,9%). Più o meno regge l balneare, che segna un calo del -23,7%. Non male il turismo montano, con -19%: aria buona anti-Covid.
Per Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, il recupero fisiologico della domanda italiana nelle settimane centrali di agosto non è stato sufficiente ad agganciare il rimbalzo. Ora le imprese sperano in un prolungamento della stagione estiva a settembre e in una graduale ripresa degli stranieri, anche se le notizie di una risalita dei contagi hanno frenato le prenotazioni e in qualche caso provocato delle disdette. L’emergenza è quindi tutto fuorché archiviata: occorre prolungare i sostegni al settore, che si trova di fronte ad una nuova stagione di incertezza. Ma anche estendere e modificare il meccanismo dei buoni vacanze: la bassa adesione dimostra che, così com’è, è troppo oneroso per gli imprenditori, che non sono nelle condizioni di perdere liquidità.