Non si vive di sole news negative e intrise di pessimismo da Covid: ci sono anche le good news come i 3 miliardi di cibo italiano in salvo. Infatti, niente dazi Usa. La mannaia di Trump non si abbatte sul cibo made in Italy. Non arrivano gli aumenti tariffari anche a vino, olio e pasta, come evidenzia la Coldiretti. La paura era dettata da un fatto preciso: per The Donald, ci sono prodotti Ue da colpire a seguito della disputa sugli aiuti al settore aeronautico. Le modifiche introdotte colpiscono maggiormente Francia e Germania. Mentre risparmiano l’Italia, il Regno Unito (in negoziato bilaterale con gli Usa) e la Grecia.
Lo United States Trade Representive ha scelto di non aggiungere dazi ai prodotti italiani nell’ambito della revisione semestrale delle misure già prese. Quelle adottate in attuazione della sentenza della Wto, Organizzazione mondiale del commercio, sui sussidi Ue al consorzio Airbus.
Torniamo all’incubo, che non c’è. I nuovi dazi avrebbero colpito 3 miliardi di euro di cibo made in Italy, pari a due terzi del totale. Sarebbe stata una legnata un momento reso drammatico per la pandemia: il commercio globale ne risente. Non solo: gli Stati Uniti sono il primo mercato extraeuropeo per i prodotti agroalimentari tricolori. Si vola a 4,7 miliardi, con un ulteriore aumento del 4,8% nei primi sei mesi del 2020.
Gli Usa adorano il cibo italiano, che è oggettivamente divino e non può avere pari sul globo terracqueo. Purtroppo, restano in vigore le tariffe aggiuntive del 25% entrate in vigore lo scorso 18 ottobre 2019. Nel mirino colossi come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone. Nonché salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori.