Tensione Cina-Usa. Come due cavalieri che si sfidano a duello per una principessa. Al centro della contesa, c’è lei, TikTok. Sempre più desiderata, sempre più voluta: l’app cinese dei video che fa sfracelli fra gli smartphone dei giovani. Con un immenso potenziale d’attacco marketing. Specie per le menti più deboli e malleabili, che si lasciano suggestionare dai video. La cinese ByteDance dovrebbe vendere agli americani di Oracle/Walmart
Prima, c’è stato il rinvio all’entrata in vigore dello stop a TikTok in Usa. Adesso, il percorso per arrivare all’accordo tra le parti in causa (i cinesi di ByteDance e Oracle/Walmart) è irto di ostacoli. A generare confusione, scrive il Financial Times, è: chi prende il controllo di TikTok Global, la società in cui verrà fatta confluire l’app di microvideo?
Trump poi è scatenato. Questo fa parte della personalità vulcanica del tycoon. Ha minacciato di far saltare l’accordo nel caso in cui il controllo non dovesse essere in mani americane. Una delle soluzioni ipotizzate da ByteDance è la distribuzione delle quote di TikTok Global tra i suoi azionisti. Chi? I fondi Usa Sequoia Capital e General Atlantic. In questo modo, oltre il 50% di TikTok Global sarebbe degli yankee.
Ma dalla Cina arriva furore. Il Global Times, quotidiano controllato dal Governo cinese (o meglio, più vigilato ancora di quanto Pechino monitori tutto), sostiene che Pechino difficilmente approverà l’operazione. Soddisfa le richieste irragionevoli di Washington.
È difficile per noi credere che la Cina approvi, per la testata. Infatti, gli statunitensi avranno 4 dei 5 posti nel board di TikTok Global. Oracle avrà accesso al codice sorgente di TikTok, che è lo stesso di Douyin, la versione cinese di TikTok. Addirittura, il giornale parla di stile da bulli e la logica da teppisti di Washington. Che danneggiano la sicurezza nazionale, gli interessi e la dignità della Cina. The Donald userebbe minacce e coercizione per trarre solo vantaggi economici e commerciali.