C’era una volta SuperVip e MiniVip. Adesso, esistono Superbonus e Minibonus del Governo Conte. Anzitutto, per avere il Superbonus al 110% bisogna presentare una marea di documenti: una burocrazia infernale, un incubo sulla Terra. Ma poi la circolare 24/e dell’Agenzia delle Entrate mette scompiglio
Pare ci sia l’esclusione dal perimetro dell’agevolazione degli immobili aventi natura non residenziale. Questo da una prima lettura. L’Esecutivo tace in materia, per adesso. Se così fosse, il valore di questo Superbonus sarebbe dimezzato: Minibonus.
Il cuore della questione alla pagina 15 della circolare: interventi realizzati sulle parti comuni di un edificio. Nell’ipotesi in cui la superficie complessiva delle unità immobiliari destinate a residenza, ricomprese nell’edificio stesso, risulti superiore al 50 per cento. La Circolare, parlando degli interventi trainanti e di quelli trainati, ammette alla detrazione gli interventi realizzati solo su alcune parti.
Ossia, come riporta lavoripubblici.it: su parti comuni di edifici residenziali in “condominio” (sia trainanti, sia trainati); su edifici residenziali unifamiliari e relative pertinenze (sia trainanti, sia trainati). O su unità immobiliari residenziali funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno site all’interno di edifici plurifamiliari e relative pertinenze (sia trainanti, sia trainati). O su singole unità immobiliari residenziali e relative pertinenze all’interno di edifici in condominio (solo trainati). Solo in questa specifica fattispecie, è possibile ammettere alla detrazione anche il proprietario e il detentore di unità immobiliari non residenziali. Che sostengano le spese per le parti comuni. Morale: se prima tutti volevano il Superbonus, adesso chi lo chiedeva per i negozi è in fuga.