Per Snowflake, Ipo epocale. Parliamo della piattaforma per la gestione di dati in ambienti cloud. L’Ipo della cloud company californiana ha raccolto 3,36 miliardi di dollari, dopo aver ancora rialzato la forchetta del prezzo del debutto. Come riporta il Sole, è diventata la quotazione più importante della storia. Questa settimana in particolare è la più affollata per le Initial pubblic offering nella Borsa americana da maggio 2019, quando avvenne la quotazione di Uber. Fino a venerdì sono in calendario 12 deal con una raccolta prevista di 6,8 miliardi.
“Snowflake completes largest-ever software IPO”, ha scritto il Financial Times nelle ultime ore, ovvero: “Snowflake completa l’Ipo software più imponente di sempre”, nel commentare le indiscrezioni sul prezzo di collocamento. L’ultima società di cloud computing a lanciare la più grande Ipo software della storia era stata VMware, la cui quota di maggioranza è nelle mani di Dell. VWare è sbarcata sul mercato nel 2007.
La società ha rialzato a 120 dollari il prezzo delle azioni per il debutto sul mercato newyorchese. Si partiva da 85. Snowflake oltre i 30,5 miliardi di dollari. Una precedente stima la scorsa settimana valutava la società tra i 20,9 e i 23,7 miliardi di dollari. Un botto senza eguali.
Snowflake ha rivelato che Berkshire Hathaway, la holding di Warren Buffett, e Sales Force hanno ognuna acquistato 250 milioni di dollari di azioni ordinarie della società al prezzo della Ipo in un private placement concorrente. La holding di Warren Buffett investirà 570 milioni di dollari in Snowflake, startup operante nel settore del cloud-computing. Eppure Buffet, è storicamente avverso all’investimento in società tech. Un fiocco di neve che vale oro.