Entro fine 2021, arriva il metanodotto del sud della Sardegna. Basta con l’isola che va a carbone e petrolio. La Snam con la Società Gasdotti Italia ha messo in piedi un progetto da 1,2 miliardi. C’è l’ok sotto il profilo dell’impatto ambientale, anche se mancano il parere dei Beni Culturali e l’autorizzazione finale dello Sviluppo economico.
Dove passerà il gas? La Dorsale Sud percorrerà il Campidano per collegare Cagliari e Oristano. La Dorsale Nord, partirà da Oristano arriverà a Sassari. Linee secondarie raggiungeranno i diversi centri abitati. Il progetto prevede la posa di una rete di tubature lunga 583 chilometri. È alimentata dai rigassificatori di approdo. La condotta del gas è d’acciaio con diametro di 650 millimetri e può sostenere portate elevate anche in previsione di un futuro passaggio all’idrogeno (vedi video giù).
Assolutamente e fermamente contrarie all’opera diverse associazioni ecologiste. Il WWF si basa su un documento del Politecnico di Milano: la Sardegna può rinunciare a carbone e petrolio senza passare per la transizione del metano, dice.
Ma ci sono già segni di modernità da fine luglio 2020. Dai fornelli delle 7000 famiglie che abitano a Quartu Sant’Elena, Monserrato, Quartucciu, Settimo San Pietro e Sinnai è uscito per la prima volta il metano. La Isgastrentatre spa, concessionaria della distribuzione gas per il Bacino 33, ha realizzato un’innovativa rete di distribuzione. Connette tra loro le reti comunali. Il gas naturale raggiungerà l’isola attraverso navi che lo trasporteranno in forma liquida (Gnl) e verrà rigassificato a Quartu Sant’Elena in un piccolo impianto con serbatoio da 60 metri cubi che sarà rifornito settimanalmente.