Le pensioni integrative sono probabilmente la migliore risposta possibile a una frase che negli ultimi anni accomuna i più o meno giovani, che è questa:- “Tanto noi in pensione non ci andremo mai”, pronunciata ogni qual volta con un mix di ironia e amarezza.
Negli ultimi anni a prevalere è stata purtroppo decisamente l’amarezza e l’ironia è scomparsa quasi del tutto dal tono di voce. Ma le pensioni integrative rimangono un’ottima soluzione per ovviare al problema.
Per questo, molti “fortunati lavoratori” aderiscono oggi giorno sempre di più, a un piano pensionistico integrativo, per mettere da parte un prezioso tesoretto che servirà loro di certo in futuro e far fruttare i risparmi con intelligenza.
Fondi Pensione, come funzionano
Tutti i piani di pensione integrativa hanno elementi ricorrenti. Una delle cose comuni e a parer nostro fondamentale, è che l’aderente al fondo, in caso di creditori o addirittura di fallimento dell’Ente a cui ha affidato i suoi risparmi, non rischia di perdere il capitale investito.
I risparmi infatti immessi dal risparmiatore, nel conto dell’Ente preposto, non sono legati al patrimonio della società. Questo fattore, può farci dormire sonni tranquilli anche nelle ipotesi più negative.
La quota che andate a versare verrà investita dall’Ente scelto, nei mercati finanziari di riferimento, allo scopo di accrescere il capitale accantonato. La vostra percentuale di guadagno varia naturalmente a seconda dell’importo da voi investito.
Altri fattori determinanti sono, la durata del periodo di contribuzione, dai costi di gestione, diversi per ogni singolo ‘Ente e naturalmente dal successo o meno delle operazioni finanziarie.
Insomma, più soldi investite più potete guadagnare ma vale anche il rovescio della medaglia, quindi attenzione massima. Scegliete con cura, valutando i vari indici di riferimento a chi affidare i vostri risparmi.
Solitamente la quota versata è quella del TFR o di una parte di esso, ma nulla vieta un investimento maggiore o minore. C’è da aggiungere che il tutto è assolutamente reversibile, al coniuge o ad un altro destinatario.
Agevolazioni Fiscali
Ci sono anche alcune interessanti agevolazioni fiscali e che valgono in generale per tutti i fondi pensione. Il capitale versato è deducibile dal reddito IRPEF fino a 5.164,57 euro l’anno.
I rendimenti della gestione finanziaria sono invece tassati con un’aliquota massima del 20% anziché del 26%.
Inoltre, la pensione complementare, così come le eventuali anticipazioni o i riscatti, gode di un’aliquota agevolata che varia tra il 15% e il 9% in base agli anni di contributi versati al fondo.
Fondo Pensione Aperto
Il fondo pensione aperto è una forma di previdenza complementare privata istituita da diversi enti, che potete scegliere in base al vostro settore lavorativo.
Questo di norma, ma nulla vi vieta di destinare i vostri risparmi a fondi che non c’entrano niente con la vostra professione, ma vedete che hanno indici di rendimento più alti.
Solitamente, in questo tipo di Fondo Pensione, prima di sottoscrivere il contratto con un Fondo Pensionistico, dovete scegliere la percentuale di rischio, che può essere bassa, medio o alta.
Fondo Pensione Negoziale
Il fondo pensione negoziale è una forma di previdenza complementare privata. istituita dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale ed è un’ente senza scopo di lucro.
Fondo Pensione Preesistente
Come per il fondo pensione negoziale, anche in questo caso abbiamo a che fare con la contrattazione collettiva nazionale dei rappresentati dei lavoratori e delle aziende e anche in questo caso il fondo non ha scopo di lucro.
Iil termine “preesistente”, fa riferimento al fatto che questi fondi risultavano istituiti prima che venisse disciplinato in modo organico il sistema della previdenza complementare.
Piano Individuale Pensionistico
Il Piano Individuale Pensionistico è una forma di previdenza complementare che invece riguarda le Assicurazioni.
La differenza sostanziale in questo Piano Pensionistico è che si può scegliere di collegare la rivalutazione della tua posizione individuale a una gestione separata. In sintesi, con una parte di capitale garantita, a rischio zero e una invece in movimento.
Le gestioni separate sono caratterizzate da una composizione degli investimenti votate alla prudenza e nella maggior parte dei casi è garantita addirittura la restituzione del capitale versato o comunque un rendimento minimo.