Tra le monete delle lire più rare e ricercate dagli amanti delle numismatica, ci sono senza dubbio le 20 lire ramo di quercia. Per la prima volta sono state coniate nel 1956 e, fino al 2001, ne sono state prodotte due tipi diversi.
La prima versione è composta da Bronzital e Nichelio, è circolata dal 1956 al 1959 e presenta un contorno rigato. Mentre la seconda versione è di Bronzital e Magnesio, è circolata dal 1968 al 2001 e presenta un contorno liscio. Entrambe hanno un diametro di 21,3 millimetri e un peso di 3,6 grammi.
In entrambi i casi, sul dritto della moneta compare il volto di profilo di Cerere rivolto verso sinistra e la scritta “REPUBBLICA ITALIANA” vicino al bordo. Per quanto riguarda il rovescio, al centro della moneta è raffigurato un ramo di quercia, che per l’appunto da il nome alla moneta stessa. Alla sinistra del ramo compare il valore nominale, ossia L.20, al di sotto del quale è riportata la lettera R che indica la Zecca di Roma. A destra del ramo, invece, c’è l’anno di conio.
Il valore delle 20 lire ramo di quercia
Ci sono due fattori che determinano il valore di queste 20 lire. Come sempre, lo stato di conservazione: una moneta in Fior di Conio, naturalmente, vale molto di più rispetto ad una rovinata o graffiata. E l’anno di conio: in alcuni anni sono stati coniati meno pezzi, il che rende ovviamente una moneta di quell’anno più rara rispetto ad un altra. Andiamo a vedere quali sono le versioni che ad oggi valgono di più.
Quelle che valgono di più, sono indubbiamente le due versioni di prova fatte nel 1956 e nel 1968. La prima si riconosce da una P cerchiata riportata sotto l’anno di conio e, se conservata perfettamente, può essere valutata circa 950 euro.
La seconda, invece, riporta la scritta “Prova” sotto al valore nominale e, sempre se in condizioni pressoché perfette, vale all’incirca 650 euro.
Tra quelle comuni, quella che vale di più, è quella coniata nel 1959. Se in Fior di Conio, un collezionista potrebbe pagarvela anche 150 euro.
Degni di nota anche due errori di conio presenti nelle versioni delle 20 lire ramo quercia del 1957 e del 1970. Per quella del 1957, un collezionista potrebbe sborsare anche 45 euro. Mentre, per l’altra, intorno agli 85 euro.