Scontro politico-istituzionale: Sicilia versus Governo Conte. Entro le 24 di domani, tutti i migranti presenti negli hot-spot e in ogni centro di accoglienza dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola: lo prevede l’ordinanza firmata nella notte dal Governatore siciliano Nello Musumeci. Il motivo? Il Covid. Se hanno il coronavirus, lo possono trasmettere. Se lo trasmettono, scoppia un’infezione senza controllo. Sempreché già non abbiano iniziato a trasmetterlo: questo non lo si può sapere. Non è certo che turisti di ritorno da Croazia, Spagna e Sardegna, e ragazzi di ritorno dalle discoteche siano alla base della nuova ondata di contagi.
Migranti via dall’isola. Non solo: nessun migrante entra più. In mancanza di strutture idonee di accoglienza, è fatto divieto di ingresso, transito e sosta nel territorio della Regione Siciliana da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle ong.
Ma c’è la reazione del Governo Conte. La posizione dell’Esecutivo è che la materia è di competenza statale. Il ministero dell’Interno replica così all’ordinanza di chiusura degli hotspot siciliani. L’ordinanza di Musumeci, precisano le fonti del ministero guidato da Luciana Lamorgese, non ha valore.
Se Musumeci insiste, gli esiti della battaglia sono imprevedibili. Comunque, servono soldi: per la controversia eventuale fra Regione e Governo, per trovare una collocazione dignitosa ai migranti casomai fuori dall’isola, per fare i tamponi nel continente, per curare i positivi e dare loro ospitalità al di fuori della Sicilia. Qualora poi i migranti uscissero dall’isola per il continente, bisognerebbe capire ogni singola Regione come reagirebbe. L’impressione è che, con Lampedusa porto aperto al mondo, la situazione stia un pochino sfuggendo di mano all’Italia. Speriamo nell’aiuto dell’Europa: magari i nostri vicini, come l’Austria, possono aiutarci dando accoglienza ai migranti. Vedremo anche se ci sarà l’auspicata accoglienza da parte di altre nazioni, magari da parte dei Paesi frugali.