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Ma il Governo cosa fa con Autostrade per l’Italia?

Parliamo di soldi. In origine, dopo il crollo del Ponte di Genova del 2018, il Governo e i grillini (specie Di Maio) dissero che sarebbe scattata la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. Per paura di una penale di 25 miliardi, marcia indietro. E accordo Governo-Autostrade, dei Benetton. Atlantia cedeva Aspi alla Cassa depositi e presitit. Adesso, però, è tutto paralizzato.

Tanti annunci, tante parole, zero fatti. Addirittura Repubblica (che di destra non è) denuncia: il tavolo tra Atlantia (che controlla Aspi), Cdp (Cassa depositi e prestiti)  e Governo, che nelle intenzioni di luglio scorso doveva portare a un accordo con il passaggio delle Autostrade nelle mani dello Stato, è a un passo dal saltare.

Il governo vorrebbe in primo luogo un aumento di capitale di Aspi riservato alla Cdp per salire al 33 per cento, la vendita di un altro 22 per cento di Aspi ad altri azionisti vicini alla stessa Cdp, e quindi il resto delle azioni di Aspi collocate in Borsa attraverso una Ipo (Initial public offer). Ma questo schema, ribattono i vertici di Atlantia, penalizza gli azionisti di minoranza di Aspi, cioè Allianz, Edf e Silk Road, che verrebbero diluiti da un aumento di capitale a sconto rispetto al prezzo pagato qualche anno fa. 

Pazzesco. C’è una lettera, inviata dai vertici di Atlantia alla Ue all’attenzione del vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, nella quale la società di proprietà della famiglia Benetton denuncia senza mezzi termini il comportamento non conforme alle regole comunitarie del Governo italiano. Chiedendo inoltre alla Commissione di intervenire avviando una procedura di infrazione contro l’Italia. Per ora, un Governo perdente sotto questo profilo: solo parole. Un trionfo per i Benetton, per adesso.

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