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Investire in banca

Investire in banca, tutto quello che c’è da sapere

Investire in banca è un valido modo per non lasciare i soldi a muffire nei conti correnti e a far circolare il denaro.

Andiamo a scoprire nel dettaglio quali sono le opzioni più utilizzate per investire i vostri risparmi in banca.

Investire in banca, le Azioni

Investendo in azioni bancarie si diventa a tutti gli effetti azionista della società, che in questa maniera divide il capitale in tante quote per immetterlo sul mercato.

Questo significa in estrema sintesi, partecipare sia agli utili che alle perdite, investendo su titoli che possono portare ai dividendi, cioè al guadagno, ma che possono anche perdere valore.

L’azionista ha inoltre la facoltà di voto nelle assemblee, la possibilità di consultare alcuni libri sociali e può anche impugnare le delibere invalide delle assemblee.

Le azioni possono essere di due tipi, quotate e non quotate. Nel primo caso, se vengono vendute e acquistate in Borsa al prezzo di mercato.

Nel secondo caso, se il loro scambio avviene in modo privato tra i soci.

Da questo ne deriva che le azioni quotate sono decisamente più accessibili, anche per i meno esperti, perché c’è una maggiore trasparenza nelle fasi di acquisto e nella vendita.

Quelle non quotate, frutto di accordi privati sono per forza di cose più oscure e sono più adatte per investitori esperti e che conoscono bene il mercato.

I diversi tipi di Azioni

Esistono poi diverse categorie di azioni che differenziano il ruolo dell’investitore.

Le azioni di risparmio, ad esempio, l’investitore non ha diritto di voto nelle assemblee. Ma il suo ruolo riguarda solo l’aspetto economico dei dividendi e delle eventuali perdite.

Le azioni privilegiate permettono invece il voto solo nelle assemblee straordinarie e il diritto di precedenza sulla distribuzione dei dividendi.

Ci sono poi le azioni a voto plurimo e le azioni a voto maggiorato, che consentono il voto in assemblea ordinaria e con un peso maggiore rispetto alle quote che uno possiede.

Queste azioni sono tipiche delle società non quotate.

Ad ogni modo, per qualunque tipo di azione, il nostro consiglio è di diversificare il più possibile il vostro portafoglio con prodotti di investimento diversi.

In tal modo, diversificando gli investimenti, il rischio è alquanto ridotto.

I Fondi Comuni

I fondi comuni, come già fa intendere la frase stessa, sono strumenti di investimento, che riuniscono i risparmi di più investitori per gestirli come un unico patrimonio, atto ad investire in attività finanziarie o in immobili.

Solitamente in questi fondi la percentuale di rischio è relativamente bassa.

In primis perché a gestire e a valutare gli investimenti sono esperti professionisti e quasi mai azzardano operazioni ad alto rischio. Tutti gli investitori dei fondi comuni hanno gli stessi diritti.

Una variante ai fondi comuni classici, Sgr in gergo, sono le società di investimento a capitale variabile (Sicav) o a capitale fisso (Sicaf).

In entrambi i casi, l’investitore diventa socio con tutti i diritti e gli oneri, mentre i fondi comuni rimangono un patrimonio a sé stante.

Le obbligazioni

Le obbligazioni sono un titolo di credito che fanno si che l’investitore diventi creditore della società, ovvero presta i suoi soldi per ricevere un interesse in futuro dopo che le operazioni sono andate a buon fine.

In ogni caso viene restituita all’investitore la cifra prestata per intero. Questo fa si che le obbligazioni siano il prodotto più acquistato per chi non ama i rischi.

Poi chiaramente ne esistono di molti tipi, tra ordinarie e strutturate.

Le obbligazioni ordinarie possono essere a tasso fisso e a tasso variabile. Nel primo caso, gli interessi sono quelli stabiliti alla firma del contratto, nel secondo variano secondo i rendimenti del mercato.

Le obbligazioni strutturate sono più complesse e varie e solitamente abbinano due elementi. Una componente ordinaria fissa e una variabile a secondo di diverse combinazioni, tra indici di borsa, tassi di cambio, etc.

Tra le obbligazioni trovano posto anche I Titoli di Stato.

Emesse direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso il Dipartimento del Tesoro e rappresentano una vera e propria forma di sostentamento per la nostra economia.

Ogni titolo di Stato emesso dal Dipartimento del Tesoro ha diverse caratteristiche e un diverso funzionamento, per quel che riguarda i termini di scadenza, il rendimento e gli interessi accumulati dagli investitori.