Settimana scorsa si sono registrati solamente in Europa 300 mila nuovi casi positivi al Coronavirus. E in larga parte dei Paesi del Vecchio Continente è maturata una crescita del 10% rispetto alle settimane precedenti. Chi lo riporta è l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che, tramite il suo direttore Hans Kluge, prevede ulteriori periodi di quarantena per contrastare la nuova ondata attesa in autunno.
Oltre alle stime, l’ente internazionale ha fornito alcune raccomandazioni, relative anche al periodo di lockdown da osservare per i malati. Nonostante città come Londra siano scese a 10 giorni, rimangono consigliati i consueti 14.
Coronavirus: grandi Nazioni in ansia
La pandemia scoppiata in tutto il mondo mette nuovamente in serio allarme le grandi Nazioni, le quali sono preoccupate di ritrovarsi presto costrette a reintrodurre le misure restrittive della scorsa primavera. Magari in concomitanza con l’arrivo delle basse temperature, le quali favoriranno la diffusione del virus. Qualora lo scenario paventato si concretizzasse, sarebbe un duro contraccolpo per l’economia. Ecco perché sono già in corso dei lockdown mirati.
Prendendo sempre il Regno Unito in analisi, attualmente 10 milioni di persone risultano in quarantena; di cui un paio nel nord dell’Inghilterra, a cui si aggiungono alcune aree della Scozia e del Galles. In Francia s’ipotizza un provvedimento del genere esclusivamente per la capitale Parigi e Marsiglia, le città più colpite; mentre in Spagna rischia grosso Madrid.
Proprio in questi ultimi due Paesi i numeri stanno lievitando, rispettivamente a una media giornaliera sopra i 10 mila e gli 11 mila casi.
Il futuro dell’Italia
In Italia si viaggia al ritmo medio di 1.500. Il consiglio dei ministri potrebbe perciò stabilire di chiudere solamente le aree o le province più a rischio, di limitare la mobilità delle persone magari all’infuori dell’orario lavorativo e, contestualmente, le attività ristorative e ricreative.