CCSNews lo aveva pronosticato qui. Per decreto, sono sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. Il motivo? Il rialzo dei contagi. Che secondo il Governo Conte sono dovuti anche alle discoteche. Perché c’è assembramento. Ma quattro miliardi di euro rischiano di andare in fumo, dice Gianni Indino, presidente del Silb (sindacato imprese di intrattenimento) Emilia-Romagna. Inoltre, non c’è una data per le riaperture. Si fermano una programmazione artistica, e l’organizzazione dei lavoratori.
Se le discoteche chiudono e gli imprenditori non hanno visto un euro, ora il sindacato parte all’attacco del Governo: chiederà compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai lavoratori. L’Esecutivo promette un indennizzo: ma quanto? Quando arriverà? Dove si trovano i soldi se già l’Italia è in gravissima difficoltà causa Covid?
Ancora più duro Maurizio Pasca, Presidente di Silb Fipe – Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo. Per Pasca, la conferenza Stato-Regioni decreta la chiusura delle attività di intrattenimento. Le attività hanno lavorato al pari di altri settori della società, dice: la gente vive a contatto e spesso si assembra in ogni dove da due mesi a questa parte. In spiaggia, al bar, per strada, ovunque. Nonostante ciò tutte le attività restano aperte. La discoteca è un grandioso capro espiatorio, conclude.
Scudisciata al Governo anche dall’amministratore unico della discoteca Praja di Gallipoli (Lecce) Pierpaolo Paradiso: i dipendenti non riusciranno a raggiungere le giornate necessarie per avere la disoccupazione. Inoltre non ci sono gli stessi provvedimenti di chiusura totale per bar, ristoranti e spiagge. È un settore sul lastrico.