È la Borsa, il mercato, a dire quanto vale uno scudetto della Juve: lo abbiamo previsto qui. Dopo l’ennesimo flop europeo, crollo Juve in Borsa: la Juventus FC (Football Club) s’affloscia a -10%. È verdetto impietoso dopo l’eliminazione in Champions: il mancato accesso alla Final Eight di Lisbona comporta mancati ricavi. D’altronde, l’esonero dell’allenatore Maurizio Sarri la dice lunga: era la Champions da vincere.
Con la Champions, la Juve ha incassato 80 milioni. Il passaggio del turno avrebbe assicurato alla Juventus 10 milioni di euro. E vittoria della Champions 40 milioni. Ma sono numeri validi sino a un certo punto. Conta l’immagine: l’idea della vittoria (finalmente) in Europa. Quella avrebbe fruttato tantissimo. Pareva l’anno buono, vista la pochezza degli avversari in Italia, l’eliminazione del Real Madrid in Champions, un Barcellona balbettante. Invece, c’è stato il crollo Juve.
Perdipiù, contratto triennale per Sarri. Ma ora esonerato. Un contratto che pesa. A meno che lo stesso Sarri non vada in un altro club o trovi un accordo: 20 milioni.
Una possibile svolta? Per puntare a imitare l’Inter del Triplete, concentrarsi su giocatori che al momento buono sanno come uscire dai guai, con carattere e personalità. C’è l’immagine da tutelare, e anche il listino di Borsa. Ci penserà Pirlo? Esistono incognite: il giocatore non si discute, ma l’esperienza come allenatore è pari a zero. Chissà, forse i mercati avrebbero gradito un allenatore di spessore, alla Mourinho: Klopp, Guardiola, un ritorno di Conte. Non ultimo, bisogna vedere le motivazioni di Ronaldo a riprovarci: abituato com’è a vincere in Europa, occorre capire sin dove desidera attendere, visto che non ha più 20 anni…