Via alla dismissione di Autostrade per l’Italia. Possibile anche la vendita. Infatti, il cda di Atlantia (che controlla Aspi) ha avviato il cosiddetto percorso di “dual track”.Prevede la scissione di Aspi oppure la vendita in blocco dell’88% del capitale.
Il processo è rivolto a Cassa Depositi e Prestiti e ad altri investitori istituzionali nazionali ed internazionali. Ci sarà la scissione parziale e proporzionale. Più il conferimento di, rispettivamente, il 55% e il 33% del capitale sociale di Aspi nella neo-costituita Autostrade Concessioni e Costruzioni da quotarsi in Borsa con l’uscita di Atlantia dal suo capitale.
Le operazioni sono sottoposte ad alcune condizioni sospensive, tra cui la finalizzazione dell’Atto Transattivo tra Aspi e il ministero dei Trasporti. Obiettivo: pervenire in ogni caso alla dismissione della partecipazione detenuta in Autostrade per l’Italia da Atlantia. In coerenza con quanto comunicato al Governo italiano. Quindi con un processo trasparente e di mercato e nel rispetto di tutti gli stakeholder di Atlantia e di Aspi.
L’operazione è volta alla separazione delle attività di costruzione e gestione delle tratte autostradali italiane, svolte in concessione da Autostrade per l’Italia e dalle sue controllate, dalle altre attività svolte dal Gruppo Atlantia relative alla gestione di autostrade all’estero, di aeroporti e di sistemi di pagamento. Ma Cassa depositi e prestiti che vuol fare? In sintesi: pareva dovesse comprare, aumentare la manutenzione, abbassare i pedaggi. Conveniente? Potrebbe sfilarsi.