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Assegno di mantenimento a tuo figlio? Che si trovi un lavoro

Bella la vita dei ragazzi italiani che non han voglia di far niente. Tanto c’è l’assegno di mantenimento di papà (o mammà). Ma adesso la Cassazione, con sentenza 17183/2020, dice ai giovani connazionali di svegliarsi. Come fanno i ragazzi dei Paesi frugali del Nord Europa. Appena finiti gli studi, devono lavorare. Così papà non tira fuori un euro. Il figlio diventa autonomo, cresce per davvero, prende le normali stangate che si subiscono nel mondo del lavoro. Ha a che fare con invidi e gelosie, capi nevrastenici, colleghi isterici. È la vita.

Per la Cassazione, finiti gli studi, un figlio ha il dovere di trovare un’occupazione e rendersi autonomo. Senza coltivare velleità incompatibili con il mutato mercato del lavoro. L’assegno di mantenimento ha una funzione educativa: non un’assicurazione sulla vita. Non è una rendita eterna. Fine dei bamboccioni. I giudici affermano l’obbligo del figlio di attivarsi per cercare un lavoro qualunque per rendersi autonomo, in attesa di un impiego più aderente alle sue aspirazioni. No alla pretesa che a qualsiasi lavoro si adatti soltanto, in vece sua, il genitore.

Non al diritto a ogni possibile diritto. Sì al concetto di dovere. Dall’assistenzialismo all’autoresponsabilità, come le società evolute del Nord del Vecchio Continente. A perdere è stata mammà. Respinto il ricorso di una madre che contestava la scelta della Corte d’appello di revocare l’assegno, versato dall’ex marito, in favore del figlio. Cosa fa il figlio nella vita? Un trentenne professore di musica precario. Insomma, non lavora e non guadagna e non si dà da fare.

Non solo. C’è la revoca dell’assegnazione della casa coniugale. I giudici territoriali facevano notare che, ormai in ogni Paese evoluto c’è l’indipendenza economica a 30 anni, meno in Italia. Esiste la disoccupazione? Allora si dà la caccia al lavoro all’estero: si combatte, dice la Cassazione. Inutile piangere per eventuali sfortune. Per papà, un trionfo economico e morale su tutta la linea. Anche perché le nazioni frugali ci guardano: stop ai bimbi-uomini che vivono in strane tribù in alcune aree del Paese.