L’allenatore dell’Inter Antonio Conte in polemica con la società. Ma ha parlato da vero nerazzurro. Ha attaccato la dirigenza, rea di non aver difeso né lui né la squadra. Poteva dire le solite cose sceme che si raccontano in questi casi: siamo felici del secondo posto, ora puntiamo a vincere l’Europa League. Come fosse un allenatore perdente. Snocciolando record inutili come quello del numero di gol fatti. Invece, Antonio Conte all’Inter si è esposto e sbilanciato, punzecchiando la proprietà cinese: servono investimenti mirati per essere davvero competitivi.
Conte vuole anche fare la campagna acquisti, gestendo i giocatori che desidera. Si ritrova Eriksen, il danese che non attacca, non difende, non corre: non lo voleva. Chiedeva Vidal. Col cileno, le probabilità di essere più forte e di vincere lo scudetto sarebbero state più alte. Stesso discorso per altri giocatori.
Il futuro dell’Inter è semplice per Antonio Conte all’Inter: o cerchi davvero di dare fastidio alla Juve in Italia e di essere fra le grandi d’Europa, oppure ti accontenti di trasformarti nell’Arsenal italiano: non vinci mai niente, ti piazzi, ti qualifichi.
Ricco com’è, poteva vivacchiare, grazie al suo mega ingaggio da 12 milioni di euro annui. Le parole di Conte adesso non dovrebbero portare ad una reazione scomposta della società: niente licenziamento. Soprattutto in vista dell’Europa League.
Max Allegri è libero e di potrebbe essere la prima scelta di Marotta se Conte decidesse di andarsene. Ma la società non lo caccerà: dovrebbe pagargli lo stipendio e prendere un allenatore meno forte. Con Allegri, si avrebbe un passo indietro.