Nel 2020, è inammissibile che ci siano persone senza Internet. Ecco perché la Commissione europea ha approvato un regime di buoni per 200 milioni di euro: obiettivo, dare bonus alle famiglie a basso reddito in Italia. Che così potranno accedere ai servizi a banda larga ad alta velocità. Problema sentito soprattutto al Sud del Paese.
Il divario digitale in Italia deve essere eliminato o almeno ridotto. La forbice si deve chiudere quanto più possibile. Secondo Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza, il regime di voucher per 200 milioni di euro nell’emergenza del coronavirus il guaio delle famiglie senza web è diventato ancor più evidente.
L’Ue punta al telelavoro. Questa sì una parola italiana: lavoro a distanza. Molto più vero come espressione di smart working, definizione inesistente in Usa e Uk. I “poveri” potranno acquistare servizi a banda larga con velocità di scaricamento dati (download) pari a minimo 30 megabit al secondo (Mbps). Non solo: i voucher coprono anche l’offerta delle apparecchiature necessarie. Ossia smartphone, tablet, computer. La Commissione ha constatato che il regime, destinato principalmente alle famiglie, costituisce al tempo stesso un aiuto di Stato a favore degli operatori di servizi di telecomunicazione.
La misura sarà neutra sotto il profilo tecnologico. Le famiglie potranno infatti usare il voucher per iscriversi a qualsiasi servizio d’accesso a banda larga di nuova generazione (NGA) presso l’operatore di loro scelta. Non vi sarà discriminazione basata sull’origine dell’operatore di telecomunicazioni o sull’origine dei prodotti. ‘Italia prenderà inoltre le misure necessarie per evitare indebite distorsioni della concorrenza, in particolare verificherà che il regime non sia usato per limitarsi a sostituire iscrizioni già esistenti ai servizi a banda larga NGA.